Animal Crossing è sempre stato uno dei miei franchise preferiti. Il titolo Nintendo è la cristallizzazione del tempo: un eterno presente. Un altrove in cui è possibile rifugiarsi, in cui non esistono problemi di alcun genere. Un mondo in cui i soldi, letteralmente, crescono sugli alberi. Il gioco del far finta definitivo, la metafora bambinesca finale, in cui gli stessi oggetti della vita quotidiana non sono altro che “giocattoli” per addobbare casa: “facciamo finta che questa stanza sia la cucina” e lì mettiamo i fornelli e il frigo, e così per tutte le altre nostre stanze metaforiche. Un videogioco perfetto per fuggire alla fretta della vita. Un porto per rilassarsi nel presente, dimentichi del futuro. Un altrove senza problemi, fermo immobile nel tempo.
Se esiste un’opera che ti lascia vivere un eterno presente quello è Animal Crossing.
Il problema è giunto nel 2020 con New Horizons. I social hanno distrutto, disintegrato, accartocciato tutta la poetica del titolo Nintendo.
Facebook e co annullano il presente, ci costringono a vivere in un eterno futuro. Velocizzano il tempo, aumentano l’ansia da prestazione, ci riducono a persone in burn-out costante1. L’avvento dei social (e la loro onnipresenza nella vita umana) ha trasformato New Horizons in una gara a chi “ce l’ha più lungo”. Storie, diari, bacheche, video e articoli pieni di obbiettivi raggiunti su Animal Crossing. Una corsa contro il tempo per avere l’altrove migliore del nostro vicino di social. Impossibile, o quasi, da ignorare. La fretta a migliorar(ci) la nostra isoletta sperduta, per rimanere al passo con gli altri, è quanto di più lontano dalla filosofia dietro ad Animal Crossing. I social sono arrivati, quindi, a inquinare, pure, un’opera estetica, trasformandone la poetica. Consumare tutto di fretta è la piaga del ventunesimo secolo. Divorare il prodotto velocemente, nel più breve tempo possibile, prima degli altri, sembra essere diventato, oggi, l’unico modo per godere di qualcosa. Consumiamo l’attesa dell'oggetto di consumo, del quale ci stufiamo subito se non è veloce da consumare. Animal Crossing New Horizons è stato divorato in poche settimane, spolpato come una carcassa in una vasca di piranha. Presente dimenticato, impossibile fermarsi, tutti proiettati al futuro, tutti già pronti a divorare il prossimo consumabile.
Abbiamo perso il presente, lo abbiamo ucciso e con esso Animal Crossing.
Vi rimando al mio articolo sui social.