4 Commenti
Avatar di User
Avatar di Zavits

Recensione interessante e dettagliata ma mi chiedo se hai giocato il primo capitolo. Io lo sto giocando in questi giorni e sostanzialmente la struttura è la stessa, la Presenza Oscura, Alex Casey che è il protagonista dei libri di Wake, i manoscritti da raccogliere, la storia che "cambia" ( è chiaramente un corridoio il gioco) e tutto il gioco di specchi metanarrativo messo su da Sam Lake, che poi è giusto quello che interessa al game designer finlandese. Ci sono persino già Odin e Thor, a rappresentare la forza della musica come difesa dal conformismo e dalla mercificazione dell'arte. Messaggio semplice, gameplay ripetitivo senz'altro, qualche guizzo qua e là, tante strizzate d'occhio a certi modelli già troppo battuti sull'Americana e i suoi tropi. Ma in questo errore rivedono anche molti, troppi autori giapponesi ed europei.

Expand full comment
Avatar di Chelios

Non l'ho giocato il primo (in realtà qualche oretta, per poi stufarmi velocemente), purtroppo (o per fortuna). Lo stesso Control mi sembra avere più o meno gli stessi problemi narrativi di Alan Wake 2 (nonostante lato gameplay sia anni luce avanti), nelle prime ore di gioco l'opera ti cattura grazie a una creazione dell'atmosfera e di lore neinte male e molto estroversa, per poi concludersi in un banale xman, una specie di scontro tra super eroi.

Quello che mi ha infdastidito più di Alan Wake 2 è però il suo essere pretenzioso, sembra chissà cosa per poi concludersi in una sorta di nulla di fatto (c'è poca sostanza imo, tutta superfice).

Inoltre (mi viene in mente ora e avrei dovuto scriverlo), fare avanti e indietro tra la realtà e il castello mnemonico di Saga ricorda un po' il fare avanti e indietro tra il romanzo e le note in Infinite Jest, tranne ch lì l'autroe ha piena consapevolezza del medium che sta usando ed è "quasi" una presa in giro al romanzo stesso (oltre ovviamente a essere un classico e molto interessante dal punto di vista del contenuto), mentre in Alan Wake 2 Remedy (o chi per lui) non ha la minima consapevolezza del medium videogioco e non sa, palesemente, gestire il ritmo.

Sulla falsa riga dell'horror lynchiano preferisco sicuramente tutta la saga di Kill the Past di Goichi Suda che questo universo messo in piedi da Remedy.

Expand full comment
Avatar di Zavits

Quando giocai a Max Payne 2 non sapevo né chi fosse Remedy né tanto meno Sam Lake eppure trovai il gioco molto più coinvolgente nonostante con il senno di poi (è stato molto, molto tempo fa) alla fine molte tematiche risultano ricorrenti, tuttavia il dialogo interiore del protagonista aveva quella simpatica stucchevolezza tipica dell'hard-boiled mentre le cut-scenes di transizione erano delle originali tavole che fondevano cinema e graphic novel (il doppiaggio italiano poi era molto azzecatto). Forse Alan Wake è un progetto molto più personale per Sam Lake, visto che parla sostanzialmente del potere evocativo delle storie, degli scrittori come sacerdoti della parola e in generale di come la narrazione e la metanarrazione non riescono a non aggrovigliarsi in un perpetuo orgiastico accoppiamento creativo per autoalimentarsi...forse anche Sam Lake, come Kojima, avrebbe voluto più fare il regista che il game director ma che in questo modo ha trovato il mezzo per realizzare questo suo sogno. Certamente un videogioco dovrebbe avere altre priorità (The Last of Us rimane ancora un ottimo esempio di come gameplay e storia riescono a creare un connubio felice e soddisfacente), non mancano i detrattori di questo tipo di giochi ma neanche son pochi gli estimatori (c'entra chiaramente la personalità dell'autore in questo). Con AW ero partito un po' scettico, vista anche l'accoglienza non proprio calda di chi l'ha giocato, e non posso che condividere buona parte delle critiche.

Expand full comment
Avatar di Chelios

Non paragonerei mai Kojima a Sam Lake, il giapponese ha piena consapevolezza del medium, a volte parte un po' troppo per la tangente (come i millemila finali di Death Stranding) ma l'interattività e il gameplay sono sempre centrali nella sua opera e molto spesso servono a veicolare messaggi

Expand full comment