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Avatar di Jacopo Palumbi - UltimateJager

Mi spiace dirlo, ma si vede che è una recensione di sole 20 ore di un gioco da almeno un centinaio. Non dico che la tua analisi è illegittima per questo, ma ci sono critiche fatte che si basano evidentemente sulla mancanza di informazioni date dal poco giocato. Tipo la quest di Brigitta che tu menzioni solo per la parte del cane che è solo un'introduzione a una storia molto diversa da quanto ci si aspetterebbe e quella sì con tematiche realmente adulte.

Sulla questione farming, io non ho capito da cosa hai evinto che fosse necessario o che il gioco te lo richieda. In 120 ore io non ho mai avuto necessità di farmare e la meccanica action l'ho sempre usata esclusivamente per liberarmi la strada in sezioni di gioco in cui fare combattimenti a turni in successione tutti simili tra loro alla lunga sticcava. Magari questa è una critica che si può muovere, ma hai preferito basarti su qualcosa che non sussiste.

Anche perché "l'unica barriera che mi separa dalla vittoria è il farming" è una totale mistificazione di come stanno le cose. Il farming come detto non è MAI richiesto dal gioco e la difficoltà base delle fight è tale da mettere alla prova il giocatore non farmone senza rendergli impossibile superare la sfida. Il farmer invece ha la strada facilitata, ma, voglio dire, è esattamente per quello che la gente sceglie di farmare. Altrimenti scusa, a che servirebbe allora un sistema di livelli se essere più alto o più basso di livello rispetto al nemico non influenza minimamente il grado di difficoltà?

Sul lato tecnico sono d'accordo, non è eccelso, ma non si sta parlando di mappe e ambienti brutti. Atlus non ha le disponibilità economiche di un AAA e compensa i suoi limiti tecnici col lato estetico, l'environment design e alcuni escamotage estetici che camuffano certi limiti, come gli NPC che diventano sagome disegnate a una certa distanza dal player o l'utilizzo di inserti in animazione 2D per ridurre il lavoro richiesto per la lavorazione degli effetti 3D. Il tutto rende in modo più che buono, non eccelso, ma che riesce ad essere all'altezza al tipo di gioco che ambisce ad essere.

Poi sulla vuotezza degli ambienti, non basta dire che sono vuoti perché sia vero. Grand Trad e le altre città sono ricche di particolari che raccontano anche un po' la storia del posto, molti NPC hanno animazioni uniche invece di essere cartonati rigidi e ci sono persino piccole storie che proseguono per quei personaggi marginali.

Se la critica è ai dungeon, ti do pienamente ragione, troppi molto simili tra loro e non sempre un bijou da vedere, ma non mi sembra ti stessi riferendo ad essi.

Infine sul discorso del rapporto tra il tono della trama e quello delle quest dei seguaci, qui si ritorna alla limitatezza dell'aver giocato solo 20 ore. Ti potrei fare innumerevoli esempi di come le tematiche adulte che chiedi siano effettivamente presenti e si ricolleghino direttamente ai temi della narrazione principale, pur restando storie parallele. Senza fare spoiler per chi ancora non avesse giocato il gioco, ci sono ben due personaggi che deve affrontare e superare il lutto di una persona cara: uno il figlio e l'altro il padre morti tragicamente; un altro che deve sobbarcarsi il compito di gestire una città colpita da disgrazie che hanno segnato la popolazione; un altro ancora che tratta il tema del conflitto tra culti diversi e la necessità di avere un approccio personale e non guidato dall'altro della fede.

I temi ci sono eccome, non posso entrare nel dettaglio su come vengono affrontati, ma siamo ben lontani dal basso livello di serietà che menzioni tu.

La critica sulle attività per ottenere virtù regali non so neanche come commentarla, Metaphor non è il primo gioco che inserisce mini quest riempitive utili e portare avanti il progress del proprio personaggio in assenza di altre attività disponibili in quel momento. Quanta serietà puoi chiedere in una scenetta di 30 secondi in cui il protagonista fa bungee jumping per ottenere qualche punto di coraggio?

Metaphor non è un gioco esente da difetti e sono pronto a discuterne ampiamente, ma non volendo fare un papiro infinito, mi limito a evidenziare le (molte) fallacie delle tue osservazioni.

Già che ci sono aggiungo tra l'altro una critica a quelle che è invece un pregio che evidenzi: belle le musiche, vero, ma vanno abbastanza sul JRPG fantasy generico in molti casi e la varietà e memorabilità delle stesse è molto lontana dagli standard soliti di Atlus. Potevano fare decisamente di meglio, per quanto delle musiche veramente degne di nota ci siano

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Avatar di Samuele Coccione

Se fosse un gioco da 20 ore lo salveresti?

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