"Nothing Comforts Anxiety Like A Little Nostalgia"
In un mondo in cui Spider-Man No Way Home sta sbancando ai botteghini è ovvio che un film come Matrix 4 Resurrections sia invece un flop detestato (in gran parte) dai fan
.La prima parte del film è un'aperta critica ai sequel, ai reboot e alla mancanza di nuove saghe
. Alla nostalgia usata come tranquillizzante per l'ansia del vivere. Riproporre le stesse cose all'infinito ci rinchiude in una zona di comfort, ci aliena dalla critica e ci culla nella certezza del sempre uguale. L'autore è stato sottomesso alle logiche dai fan, incapace di produrre qualcosa di nuovo, ritorna alla sua zona di comfort per dare nuovamente quello che il pubblico vuole, i soliti sentimenti, lacrime per la nostalgia di un passato che ormai non c'è più.“For those who love to eat shit” cita, infatti, un cartellone pubblicitario all’interno del film, e il film altro non è che una commedia grottesca che critica tutto quello che l’intrattenimento è diventato: “merda da mangiare”, ricoperta di nostalgia e di fanatismi. E Wachowski non si dimentica nemmeno di criticare la “moda” di inserire arcobaleni ovunque per promuovere l’ennesimo prodotto senz’anima.
Inevitabile che Matrix 4 sia stato odiato dal pubblico poiché lo critica apertamente e gli da, nella seconda parte in modo patetico quello che esso vuole, facendo loro capire che ormai il brand non ha più quella forza che aveva a fine anni ‘90, il passato è passato. Non c'è più tempo per la nostalgia.
Le sorelle Wachowski non sono mai riuscite a uscire dal loro ruolo di creatrici di Matrix, nonostante abbiano al loro arco alcuni film bellissimi (come, per me, il sottovalutatissimo Cloud Atlas), e, in Matrix 4, Lana sfoga tutta la sua frustrazione (come nella scena in cui i produttori sono seduti intorno al tavolo ed elencano i significati di Matrix “è un film sul libero arbitrio! No sul transgenderismo! No è un'aperta critica al capitalismo […]”) dando in modo patetico, asciutto e ricalcando anche alcune scene della trilogia precedente, quello che i fan vogliono, cercando di far capire che ormai quell'idea è vecchia e quello che potrebbe uscirne potrebbe risultare goffo e antiquato.
The sheeple aren’t going anywhere. They like my world. They don’t want this sentimentality. They don’t want freedom or empowerment. They want to be controlled. They crave the comfort of certainty.
Matrix 4 è lo specchio dei nostri giorni, di un mondo che cambia troppo velocemente, in cui non riusciamo più a consumare niente perché stiamo già consumando l'attesa del prossimo prodotto. Siamo ridotti a consumare le pubblicità per crearci hype. Non essendo più capaci di fissare nel tempo le opere, ci siamo ridotti a consumare il passato attraverso la nostalgia. Schiere di fan acritici che consumano qualsiasi cosa basta che vada a scatenare la nostalgia delle loro infanzie, indifferente che sia Spider-Man o Star Wars o Matrix.
Ma Matrix Resurrections mi ha fatto capire che è tempo di finirla con le nostalgia, che dobbiamo smettere di essere fan e che dobbiamo cominciare a rivolgerci al futuro e al presente, perché il passato è bello se rimane tale e non se continuiamo a consumarlo all'infinito per sconfiggere le nostre ansie.
Per questo Matrix 4 Resurrections ha fatto incazzare così tanti fan, perché è un grido disperato di aiuto di un'autrice che vuole staccarsi da quel passato ma da cui non riesce perché troppo iconico.
Non so se ho amato o odiato il nuovo Matrix, è una scelta binaria, che è solo un’illusione (per citare lo stesso film). Sicuramente l’ho trovato estremamente interessante, ennesimo esperimento di una regista che continua a sperimentare da ormai più di 20 anni.
“Games are dead. Narrative? Dead.”