Le reviewer's guide non sono le review guide, come alcuni ācriticiā hanno cercato di far intendere nei loro video di risposta, giocando al famigerato gioco delle tre carte. Si tratta invece di guide strategiche relative a una parte del gioco o all'intero gioco. Nel caso di Elden Ring, cioĆØ il caso che Mara Sanvitale e Luca Wright hanno portato alla luce1, si parla di una sola parte del gioco.
L'uso o meno di una guida, inequivocabilmente, andrĆ a inquinare la prima esperienza, si spera blind, di un'opera. Questo vale in particolare per i giochi FROM, che fanno del senso di smarrimento uno dei temi fondanti della loro poetica.
Il fatto di aver ricevuto una guida strategica insieme al codice di review mette ulteriormente in dubbio la deontologia di questi dichiarati critici, la cui credibilità vacilla ogni giorno di più. Ma proseguiamo con ordine.
Ci sono alcuni punti che vanno toccati.
Lāargomentazione secondo cui questa guida del recensore riguarda solo una parte del DLC di Elden Ring e, quindi, non essendo completa, non potrebbe fornire strumenti sufficienti per inquinare la valutazione totale dellāopera, non tiene conto del fatto che un videogioco ĆØ composto da loop che vengono via via ingranditi o modificati parzialmente. Avere qualcuno, come una guida in questo caso, che insegna al videogiocatore come agire nel primo loop di gioco, tenendolo per mano, gli impedisce di comprendere la capacitĆ del gioco di introdurre le sue meccaniche, che solitamente seguono un processo di fallimento ā apprendimento, e cosƬ via. Nel videogioco (come nella vita) si apprende tramite il fallimento, soprattutto in un souls.
Ć impossibile fare finta di non aver visto la guida āperchĆ© un bravo critico sa come estraniarsi e leggere il game design di un giocoā come se fosse unāentitĆ superiore ed estranea al proprio io. Se una cosa la sai, la sai, non si può far finta di niente. Parafrasando Eco (che parafrasava San Tommaso a sua volta): āDio potrĆ anche ricostruire lāintegritĆ dellāimene con un miracolo, ma non potrĆ fare in modo che il fatto non sia accadutoā.
Il fatto che queste guide siano sempre esistite, come cercano di argomentare i "critici" migliori del settore, può davvero essere un argomento a sfavore della tesi di Luca e Mara? Il fatto che queste guide del recensore siano sempre esistite e che quindi non si tratti di un unicum relegato al DLC di Elden Ring le rende altrettanto gravi, anzi, a ritroso rimettono in discussione tutte le vecchie recensioni. Addirittura Sabaku ci parla del fatto che la guida per Castlevania: Symphony of the Night includesse le indicazioni per arrivare al true ending (cioè il da farsi per raggiungere il castello invertito).
Cydonia paragona lo scambiarsi pareri con i colleghi, o lo scambiarsi opinioni tra videogiocatori una volta che hanno messo le mani sul gioco, o, ancora peggio, il fatto che un giocatore possa giocare il gioco day one con un walkthrough o una guida a portata di mano, al fatto che FROM stessa abbia dato ai ācriticiā una guida per recensori. Non ĆØ la stessa cosa: un utente normale usufruisce di una guida (e la paga) di sua sponte, non gli viene elargita da chi sviluppa, produce o distribuisce il gioco che dovrebbe criticare. Se questa guida viene fornita dallo stesso sviluppatore del gioco, ĆØ evidente che ci sia un tentativo di facilitare la risoluzione del gioco, sia per motivi temporali (dato che queste ārecensioniā devono uscire pre-day one), sia per cercare di indirizzare la valutazione, facendo provare meno attrito possibile al ārecensoreā.
Come alcuni sostengono, queste guide non sarebbero indirizzate ai recensori videoludici di settore, ma ai āgiornalistiā generalisti. Ma escludendo lāovvia obiezione che, se queste guide sono state mandate anche ai "recensori" videoludici, devono per forza di cose essere state indirizzate anche a loro, come possiamo dare per scontato che un redattore di IGN sia più bravo a videogiocare di un redattore del New Yorker? Soprattutto in questo caso, che si parla di un DLC, che presuppone che si abbia giocato, almeno, al gioco base. Se cosƬ non fosse, si aprono altre domande: FROM (o chi per loro) ha fornito account avanzati ai generalisti? A quale livello? Con quale build?
In conclusione, quello delle reviewerās guide avrebbe dovuto essere lāennesimo chiodo sulla bara della critica videoludica italiana in conflitto di interessi. Ma questi evangelisti, come al solito, hanno fatto scudo cambiando argomento, buttandolo in caciara e screditando lāinterlocutore, cosƬ come la loro capacitĆ analitica e di saper giocare ai giochi FROM (soprattutto Mara), giochi profondi e filosofici, ma con la fanbase più testosteronica che si sia mai vista nel panorama videoludico. E il pubblico? Ha fatto spallucce e ha allontanato lāennesimo āscandaloā perchĆ© a loro non interessa nulla della critica: vogliono solo essere coccolati dal loro idolo di turno.
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Questa: