Mi hanno mentito per tutta la vita: “le dimensioni non contano” è la più grande fregnaccia che mi sia mai stata raccontata. Almeno nei videogiochi è così. Certo non per me, ma per il pubblico generalista, i “critici”, i publisher, i produttori e tutti i professionisti del videogioco è così. Gioco grosso, che dura tanto, lungo, grande, infinito = bello: è l'equazione che accomuna, quasi, tutte queste persone. E grandezza non intesa come grandeur, ma come quantità di tempo da sprecare. Staccare il cervello, assassinare, ammazzare, il tempo a coltellate fatte di 70 ore del nuovo AAA.
Nel nuovo Final Fantasy “il gioco può arrivare anche a una settantina di ore1” è percepito come un pregio. Pregio perché? Sono 70 ore di qualità? Settanta ora sono tante (riempie anche la bocca: SETTANTA) e dalle stesse recensioni, che osannano questa caratteristica, non sembra che queste ore siano tutto questo granché2. Diluizione è la parola d'ordine. Il brodo che perde il sapore nel giro dei giorni a forza di essere allungato con l'acqua.
Ora non pensiate che non mi piacciano i videogiochi molto grandi, alcuni dei miei videogiochi preferiti di sempre sono open world, pieni di contenuti che hanno bisogno di tante ore per essere portati a termini. Ma (mi) sembra che la tendenza dei AAA contemporanei sia quella di seguire la quantità per giustificare l’incremento sia dei costi di produzione che l’aumento del prezzo degli stessi videogiochi (da 60-70.00 Euro a 80.00 Euro). Quantità, tra l'altro, premiata dalla stessa critica videoludica che oramai nei box di commenti finali con i pro e con i contro mette sempre più spesso: “+ dura tanto” o “- dura troppo poco”. D’altro canto sembra che anche i film durino sempre di più a discapito pure del loro contenuto, aumentano i tempi e proporzionalmente anche l’idiozia delle trame (almeno secondo la mia impressione)3. Forse ci siamo abituati alle serie, tantissimi episodi e, quindi, tantissime ore che tendono a diluire sempre più la trama e il contenuto. Nell’era imperante dei reel e di tiktok abbiamo poca concentrazione, una serie TV media di Netflix (ovvero, per me, qualità molto bassa, forse addirittura infima) può essere guardata mentre cazzeggiamo al telefonino senza prestare troppo attenzione a quello che sta realmente succedendo. Allo stesso modo il classico AAA action open world con elementi gdr può essere giocato con distrazione e senza nessuna attenzione. L’utente ha scelto di ammazzare il tempo.
Questa non è un’invettiva su come le persone sprechino il loro tempo, ognuno fa un po’ quello che gli pare, ma una lamentela di un videogiocatore vecchio con poco tempo da perdere in cazzate eternamente lunghe. In Red Dead Redemption 2 (per esempio) cavalcare, nella desolazione di un far west alla fine del suo mito, mi trasmetteva qualcosa, nonostante il suo ritmo compassato e la sua vastità. Allo stesso modo nel primo No Man’s Sky, alla sua uscita, il vuoto e la vastità mi trasmettevano la solitudine del viaggio spaziale. E ci sarebbero altri esempi, come: Breath of The Wild, Death Stranding, il (mio amato) Oblivion, tutti con qualcosa da dire nella loro vastità, la loro grandezza era parte della loro poetica, serviva a trasmettere qualcosa.
L’open world… non è nemmeno questo il problema, perche FF XVI non lo è e neanche God of War Ragnarok lo è. Il grosso problema, per me, è riempire l’opera di attività inutili, sommergere il contenuto e il cuore nel colesterolo di fetch quest, spiegoni mascherati da dialoghi “brillanti”, di ricette e crafting, di farming, di lore ecc ecc… Mi mancano i giochi concentrati che si finiscono in una decina di ore, che puntano dritto al cuore e al lor contenuto. Che vogliono trasmetterti un messaggio, o delle sensazioni, o dei sentimenti senza che questi vengano diluiti in un fiume di cazzate, talmente diluiti che si finisce per dimenticarsi del perchè volevamo giocare a quello specifico gioco. Era per i suoi temi maturi? E allora perchè mi ritrovo a cercare delle cipolle per un personaggio terziario di cui non mi frega nulla solo per sbloccare un oggettino che diventerà inutile entro i prossimi 10 minuti?
Forse questa è una bolla che sta per scoppiare. Le produzioni non riescono più a stare dietro ai costi dei AAA che devono (non si sa bene il perchè) essere sempre più grandi e grossi (un po’ come il bullo analfabeta delle medie) e i giocatori non sembrano nemmeno premiare troppo questi videogiochi4, e quindi la mia domanda è: perchè?
Domanda a cui non so dare risposta, ma nel mentre che voi siete rimasti incastrati nell’ennesimo AAA e dobbiate finirlo perchè insomma lo avete pagato 80.00 Euro nonostante vi faccia schifo (e non avete nemmeno il coraggio di dropparlo, cosa che io faccio spessissimo), io zampetto di indie in indie, esperienze medio brevi che ti raccontano una storia, a volte ci riescono altre meno, ma almeno non ho sprecato 70 ore della mia vita.
La durata inoltre è una delle cose che sto adorando della VR, ho comprato Meta Quest 2 a fine Giugno e lo sto adorando. I giochi durano tutti poco, anche quelli più simili a un videogioco flat, come Half Life Alyx, durano 12-15 ore, tutti gli altri che ho provato non superano le 10 ore. Un po’ perchè in VR 1 ora è effettivamente 1 ora, non puoi levarti il caschetto per guardare il telefono, non puoi staccarti dallo schermo per mangiare una merendina. Insomma sei massimamente concentrato (e infatti è anche più faticoso a livello cerebrale rispetto a videogiocare normalmente), totalmente immerso in quell’altro mondo e quindi, probabilmente, sentiresti tutte le perdite di tempo. I giochi VR, infatti, tendono a essere poco o nulla diluiti, nonostante su Alyx i primi minuti li abbia passati a disegnare peni. Insomma il tempo reale, solitamente, corrisponde al tempo di gioco 1:1, anche perchè quelle rare volte che c’è una cutscene o un dialogo (anche i più inutili) in VR puoi comunque muoverti o volgere il tuo sguardo (e la tua testa) altrove per vedere cosa c’è intorno.
Anche Tears of the Kingdom dopo una ventina di ore mi ha rotto i coglioni e l’ho droppato. Tutto ciò che aveva di bello lo aveva già detto nel predecessore e quindi questo seguito mi è sembrata l’ennesima perdita di tempo. La domanda fondamentale che mi pongo in questo momento quindi è: sono io che sono invecchiato e quindi non tollero più certe narrazioni? O il videogioco AAA è peggiorato?
Probabilmente è un misto delle due, perchè da una parte non ho la minima voglia di perdere tempo (capito Elden Ring?) e dall’altra se trovo qualcosa che mi piace posso perderci anche la vita dentro (come in Red Dead Redemption 2).
Nel mentre mi perdo negli orizzonti di Art of Rally e nei bassifondi di Half-life Alyx.
Ho avuto la stessa sensazione con Elder ring e Red dead redemption 2: il primo obbliga a farmare, il secondo permette di vagare e perdere tempo. Il risultato in termini quantitativi è lo stesso, ma molto differente in termini qualitativi