Pseudoregalia un platform low-poly tra Mario 64, Ico e Dark Souls
Salti perfetti, castelli malinconici e una protagonista che dice tutto col corpo.
Nel mondo dei videogiochi indipendenti, āPseudoregaliaā occupa un posto particolare. Non per la sua dimensione o popolaritĆ , ma per il modo in cui riesce a costruire un mondo coerente, leggibile e pieno di atmosfera usando mezzi semplici. Un castello abbandonato, una protagonista silenziosa e un sistema di movimento preciso ma libero: tutto converge in un'esperienza che punta all'essenziale senza mai risultare povera. Questo articolo esplora tre elementi centrali del gioco: la filosofia degli ambienti e del non detto, il ruolo del movimento, e l'estetica low-poly come scelta stilistica e significativa.
Filosofia degli ambienti e del non detto ā tra Ueda e Miyazaki
Uno degli aspetti più riusciti di āPseudoregaliaā ĆØ il modo in cui costruisce il suo mondo senza spiegazioni. Il castello che fa da ambientazione principale non viene mai descritto in modo esplicito. Non sappiamo cosa sia successo, chi lo abbia abitato, perchĆ© Syalis sia lƬ. Ma proprio questa mancanza di informazioni dirette crea spazio per lāinterpretazione.
Il gioco richiama lāapproccio di Fumito Ueda, in particolare āIcoā, dove lāarchitettura stessa racconta una storia senza bisogno di testi o dialoghi. Ogni stanza, ponte o scala suggerisce una funzione perduta, un passato che si può solo intuire. Allo stesso modo, āPseudoregaliaā mette il giocatore di fronte a un mondo chiuso, silenzioso, dove ĆØ il livello a guidare lāimmaginazione.
Anche lāinfluenza di Hidetaka Miyazaki ĆØ presente: lāuso di ambienti interconnessi, la verticalitĆ , i passaggi nascosti e lāassenza di indicazioni chiare richiamano la filosofia dei Souls. Non si tratta di esplorare per trovare loot o completare missioni, ma di orientarsi, ricordare, ricostruire un contesto pezzo per pezzo.
āPseudoregaliaā non pretende di raccontare una storia complessa, ma riesce a suggerire molto proprio attraverso quello che non mostra. Il mondo di gioco ĆØ efficace perchĆ© lascia spazio allāimmaginazione, costruendo una narrazione implicita basata sullāesplorazione e sulla memoria.
Il corpo di Syalis ā movimento come linguaggio
Il sistema di controllo di Syalis ĆØ uno degli elementi più riusciti di āPseudoregaliaā. All'inizio il moveset ĆØ semplice, ma man mano che si ottengono nuove abilitĆ , le possibilitĆ di movimento si ampliano fino a diventare molto articolate. Dash, wall jump, scivolata, arrampicata: ogni tecnica ha un suo ruolo preciso e combinandole si ottengono percorsi alternativi, scorciatoie e sequenze fluide.
Il paragone con Mario ĆØ inevitabile, soprattutto con āSuper Mario 64ā e āOdysseyā. Ma se Mario punta a un controllo reattivo e giocoso, Syalis ha un feeling più leggero e a tratti contemplativo. Il platforming ĆØ sempre reattivo, ma invita più a esplorare che a correre. Il gioco non premia l'efficienza, ma la padronanza dello spazio.
Una delle qualità migliori del design è che nulla viene spiegato in modo didascalico. Le abilità si apprendono sul campo, e sta al giocatore capirne l'utilizzo. Questo tipo di apprendimento rende ogni miglioramento personale e soddisfacente, perché frutto dell'osservazione e della sperimentazione.
Syalis diventa cosƬ non solo un avatar, ma uno strumento di espressione. Il modo in cui il giocatore sceglie di muoversi definisce il suo stile, creando un rapporto diretto e immediato tra intenzione e azione.
C'è anche un aspetto più visibile e più concreto legato al design del personaggio. Syalis ha un corpo scolpito e slanciato, con cosce muscolose e fianchi accentuati, che richiamano un immaginario visivo ben codificato nella cultura pop e nella community videoludica: quello di una certa estetica sensuale che strizza l'occhio al mondo del cosplay, delle dark fantasy e delle figure femminili forti ma sessualmente marcate. Non si tratta di un'esibizione volgare, né di un'iper-sessualizzazione caricaturale, ma è evidente che il fascino del personaggio passa anche da qui.
La sensualitĆ di Syalis ĆØ integrata nel suo modo di muoversi, di occupare lo spazio, di dominare l'ambiente. Fa parte del pacchetto iconografico che ha reso il personaggio memorabile. Il gioco non insiste su questo aspetto, non lo tematizza, ma lo accoglie come parte del linguaggio visivo e come elemento che probabilmente contribuisce al coinvolgimento di una parte del pubblico, senza per questo trasformare il giocatore in spettatore passivo o in semplice fruitore di un "oggetto del desiderio". Syalis rimane prima di tutto un corpo attivo, un corpo che decide, esplora e domina il mondo attraverso il movimento.
Lāestetica low-poly come scelta atmosferica
La grafica low-poly di āPseudoregaliaā non ĆØ un semplice omaggio nostalgico allāera PS1/N64. Ć una scelta precisa, coerente con il tono generale del gioco. Le texture sgranate, le geometrie essenziali e le animazioni minimali non cercano il realismo, ma una forma di astrazione visiva che lascia spazio all'immaginazione.
Questa estetica favorisce la costruzione di un'atmosfera particolare, fatta di solitudine, mistero e ricordo. Il castello non sembra reale, ma non ĆØ nemmeno completamente irreale: sta a metĆ strada tra sogno e memoria. In questo senso, il gioco si inserisce in una tradizione che include titoli come āYume Nikkiā o āLSD Dream Emulatorā, dove lāimprecisione grafica non ĆØ un difetto ma una componente narrativa.
La scelta stilistica rende ogni ambiente più evocativo. Non si percepisce lāassenza di dettaglio come una mancanza, ma come un invito a riempire gli spazi con la propria percezione. L'atmosfera che ne deriva ĆØ malinconica ma non opprimente, e contribuisce a rendere lāesplorazione più coinvolgente.
Conclusione
āPseudoregaliaā ĆØ un gioco che si distingue per la sua capacitĆ di evocare mondi interiori e suggestioni malinconiche attraverso un level design compatto e misterioso. Ć un piacere perdersi nei suoi corridoi silenziosi, senza una direzione chiara, lasciandosi guidare solo dal ritmo del movimento e dalla curiositĆ . La sua forza non sta nella quantitĆ di contenuti, ma nella coerenza e nell'intelligenza con cui costruisce un linguaggio fatto di piattaforme, verticalitĆ e ritmo.
Il platforming ĆØ estremamente preciso, ma mai rigido. Ogni abilitĆ acquisita amplia in modo netto le possibilitĆ espressive, senza mai rompere l'equilibrio tra sfida e libertĆ . E nel cuore di questa esperienza c'ĆØ un equilibrio raro: quello tra melodia e meccanica, tra atmosfera e padronanza. āPseudoregaliaā non ha bisogno di spiegarsi: ti accoglie nel suo sogno, e ti lascia danzare al suo interno con precisione e leggerezza.
Pseudoregalia ĆØ un bel giochino!