Non mi mancano i souls-like, forse ce ne sono anche troppi oggi, ma mi manca il rugginoso sferragliare di Dark Souls. Mi manca il suo lento incedere, il suo ritmo compassato. Mi manca aggirarmi spaventato per quei luoghi melanconici con lo scudo alzato, forse mai pronto ad affrontare il prossimo pericolo.
Di Dark Souls si è perso il suo gameplay impacciato e lento, rugginoso appunto, e nei titoli FROM successivi ci si è sempre più spostati verso un combattimento più agile, più simile a Bloodborne e, quindi, a usare la formula codificata con Dark Souls 3. Non è una questione di difficoltà, forse a onor del vero, il primo Dark Souls è il più facile tra i titoli FROM successivi, ma di certo è quello che ha mantenuto una caratteristica unica (in realtà questo vale anche per il Demon’s Souls originale), mai più replicata nei souls successivi.
C’era qualcosa di speciale nell’essere un non morto in armatura che arrancava, era differente dalla creatura di cenere o da un senza luce fin troppo agili nelle loro armature pesanti. L’essere impacciato rendeva meglio l’idea di impresa titanica che il giocatore stava affrontando, riusciva a trasmettere il senso costante di pericolo e di fine. Era una questione di estetica che era ben amalgamata. Ripeto i souls successivi di FROM sono, probabilmente, più difficili, ma manca loro la rugginosità.
Con l’avvento di Elden Ring e, quindi, dell’open world in salsa FROM è andato perso anche il senso di luogo unico di Dark Souls (e dei titoli precedenti a onor del vero). Lordran è un luogo onirico in cui tutto può succedere, un mondo, forse, invisibile agli umano, è il luogo del mythos, in cui lo spazio-tempo quasi non esiste. In cui in pochi passi siamo arrivati a kilometri di distanza e la città degli dei sta a un solo battito di ali. Drangleic. Lordran è la trasposizione dell’Olimpo del mito greco. La compattezza, quindi, della mappa di Dark Souls aiutava il giocatore a setnirsi il protagonista di quell’avventura, ma piccolo di fronte ai pericoli, forse, un “semplice” non morto contro dèi e creature dei miti. In quei luoghi il reale diventava indecifrabile e gli interstizi della storia insondabili.
Mi manca Dark Sous.