āWe don't care about the odds
We laugh in the face of gods
We don't back down, we stand our ground we stay true
We see your faces in our dreams
We hear the sound of a million screams
Close your eyes and say your prayers
Open your eyes and we'll be thereā
(Star-Lord Band, Steve Szczepkowski & Yohann Boudreault, āWeāre hereā)
Non tutti i videogiochi devono essere capolavori per essere apprezzati, a volte basta che siano semplicemente divertenti.
Questa volta sono dāaccordo con la maggior parte della critica videoludica e con la maggior parte dei videogiocatori medi: Marvelās Guardians of the Galaxy ĆØ un gioco che merita le nostre attenzioni.
Purtroppo, a questo giro, non sono dāaccordo con i giocatori, cosiddetti, elitisti, di cui credevo di fare parte, e quindi sono qui a confessarmi nuovamente.
Diciamoci la veritĆ , nessuno di noi avrebbe mai dato due centesimi a questo titolo dopo aver visto i trailer allāE3 e soprattutto dopo quel fiasco, sotto tutti i punti di vista, di Marvelās Avenegers.
Mettendo altre mille mani avanti vi comunico che non sono un grande amante dei supereroi, sia a fumetti che filmici, anzi, mi hanno proprio rotto i coglioni, credo che Marvel e Disney abbiano, ormai, abbastanza colonizzato il nostro immaginario negli ultimi 15 anni e che sia tempo di andare avanti. Però ho amato tantissimo i due film sui Guardiani di James Gunn perchĆ© ĆØ riuscito a trasportare un po dellāanima della Troma (vi consiglio assolutamente di recuperare Tromeo and Juliet) in un prodotto per il grande pubblico. Non vi nascondo, quindi, che nonostante tutti i dubbi, ero leggermente curioso del nuovo titolo di Eidos MontrĆ©al e, alla fine, lāho preso.
Ma perchƩ un titolo che ha tutti i crismi della monnezza (per me): supereroi Marvel uniti a una struttura di gioco vecchiotta( TPS a corridoi con elementi gdr), mi ha interessato cosƬ tanto?
I guardiani protagonisti di questo gioco non sono quelli del film, ma non sono nemmeno quelli dei fumetti, sono una commistione di tutte le loro apparizioni: dei gran cazzoni. Quindi, nonostante a livello visivo non siano familiari, subito, dopo i primi minuti iniziali dellāopera, mi sono reso conto di star vivendo lāennesima avventura degli sfigati e improbabili eroi a cui tanto mi ero affezionato. Per fortuna non dovremo sorbirci lāennesima genesi del supereroe, ovvero, non seguiremo le vicende sul come i Guardiani si siano conosciuti, ma seguiremo più le origini del gruppo stesso, da come una banda scapestrata di canaglie sia diventata una famiglia.
VĆ immediatamente chiarita una cosa: il punto di forza assoluto di Marvelās Guardians of the Galaxy ĆØ la sua narrazione, unita a una recitazione magistrale (credo sia uno dei migliori motion capture che abbia mai visto in un videogame).
La trama ĆØ semplice. I Guardiani avranno a che fare con un nemico che vuole conquistare la galassia, il cui potere, La Promessa, scandaglia gli animi delle persone in cerca dei più profondi desideri, solitamente legati a una perdita o a un trauma, da usare per conquistarli. Questo permetterĆ di indagare sul passato degli stessi personaggi e di comprenderli nellāintimo, senza dover, per fortuna, ricorrere al classico āspiegoneā.
Di fronte alla distruzione dellāuniverso (o della galassia) i personaggi non dovranno solo affrontare un avventuroso e pericoloso viaggio alla ricerca di una salvezza per il cosmo intero, ma dovranno anche intraprendere un metaforico viaggio interno per capire chi essi siano, per sconfiggere le loro debolezze più intime e ricucire ferite mai sanate.
Affrontando la Promessa stessa, i Guardiani affronteranno loro stessi.
Il titolo vive di momenti comici che riempiono lāopera al 90%, ma che vanno poi a dare spessore alla drammaticitĆ quando ĆØ richiesto. Ci troveremo quindi a combattere contro alieni a ritmo di musica anni ā80 mentre Drax e Groot fanno battutacce di cattivo gusto, per poi pi essere improvvisamente distrutti da colpi di emotivitĆ elevati.
āTrama semplice, ma personaggi complessiā ĆØ il motto delle sceneggiatura do Marvel's Guardians of the Galaxy. La chimica tra i cinque protagonisti ĆØ pressochĆ© perfetta: le battute, gli scambi di dialogo, ma anche i movimenti, gli sguardi, gli slapstick e alcune soluzioni di gameplay funzionano alla perfezione. Il sarcasmo, lāironia, e le battute (stile Marvel) che potrebbero diventare ridondanti e cringe sono invece tenute a freno da unāottima scrittura. Ogni personaggio ha un ruolo, non solo a livello di gameplay e quindi tattico-strategico, ma, anche, a livello narrativo. Il più importante a tenere le redini risulta essere Drax che, essendo sempre serio, riesce, quindi, a non fare esodare la stupiditĆ dellāopera, che potrebbe essere totalizzante. Dāaltro canto, la serietĆ di Drax risulta estremamente ilare in momenti che potrebbero essere estremamente pesanti. Chi ha scritto la sceneggiatura del videogioco ĆØ riuscito a bilanciare alla perfezione il tutto. Rocket odioso e lamentoso, finirĆ per farsi amare. In Gamora troveremo, non solo unāassassina spietata, ma una donna forte (si scrive cosƬ un personaggio femminile, se le si vuole dare risalto), una sorella, unāamica. Groot ĆØ Groot. Ma anche tutti gli altri personaggi di contorno risultano essere ben scritti e caratterizzati (eviterò di parlarvene perchĆ© lāopera vive anche di loro e delle loro apparizioni).
Ci troveremo quindi a rivivere i momenti cardine di tutti gli eroi, a rivivere le loro tragedie, non solo attraverso cutscenes e dialoghi, ma anche attraverso veri e propri momenti di gameplay in cui saremo chiamati a compiere azioni anche molto drammatiche (purtroppo non posso approfondire oltre per evitare lo spoiler, ma sappiate che bene in due occasioni ho avute la lacrimuccia virile facile).
Non mi aspettavo, quindi, di trovarmi di fronte a un videogioco di avventura e supereroi spaziali cosƬ ben scritto e bilanciato, che sa perfettamente come dosare il tutto, senza mai eccedere.
In un cinema colonizzato dai cinecomics, il cui loro più grosso difetto è di essere troppo videogiochi per essere film, Marvel's Guardians of the Galaxy si rivela un titolo con una narrativa estremamente potente che riesce a toccare vette di drammaticità che le ultime opere di MarvelStudios si scorda (lato DC nemmeno provo a paragonarlo), dimostrando che, non solo i supereroi possano essere un prodotto di buon intrattenimento per il grande pubblico, ma che si potrebbe puntare a storie più quadrate e mature senza dimenticarsi la loro anima fanciullesca e divertente.
Da un punto di vista del gameplay Marvelās Guardians of the Galaxy ĆØ un classico TPS a corridoi. Corridoio ā puzzle ambientale ā stanza con nemici: ĆØ la struttura cardine del gioco, ma essendo i combattimenti estremamente veloci e, per me, abbastanza facili (ho giocato a difficoltĆ : duro) ho trovato il tutto ben ritmato e con pochissime cali di tensione. Durante i combattimenti useremo il solo Starlord che, come un moderno Comandante Shepard, darĆ ordini agli altri membri dellāequipaggio. Infatti, oltre a sparare e fare a cazzotti con Peter, avremo la possibilitĆ di utilizzare le abilitĆ speciali degli altri quattro protagonisti che, a loro volta, avranno quattro abilitĆ diverse, rendendo il combattimento abbastanza strategico, ma non troppo interessante (purtroppo). Inoltre caricando una barra speciale potremo chiamare i Guardiani allāadunata per incoraggiarli o tranquillizzarli attraverso una scelta di dialogo che, in caso di buona riuscita, darĆ un bonus a tutta la squadra e soprattutto farĆ partire una canzone anni ā80 che Starlord ascoltava da ragazzino. Io ho combattuto il boss finale con āwake me up before you gogoā ed ĆØ stato estremamente epico ed esilarante allo stesso tempo.
Un'ottima narrazione, legata a un gameplay divertente e non troppo ingombrante nelle sue parti peggiori, fa di Marvel's Guardians of the Galaxy un titolo da non perdere per gli amanti del videoludo. Io rimango sempre più convinto che, dopo il fallimento della nuova trilogia di Star Wars di Disney, i Guardiani della Galassia potrebbero essere per le generazioni di oggi quello che per noi fu la vecchia trilogia di Star Wars. Lo spazio è lì, e, al posto del cavaliere e della principessa, avremo 5 Han Solo come protagonisti. Sarebbe interessante sviluppare tutto l'universo intorno ai Guardini, lo so, esistono i fumetti, ma le storie Marvel sono difficilmente accessibili dal momento che ogni albo rimanda ad altri e, dal voler seguire un unico gruppo di supereroi, ci costringeranno a seguirli tutti per stare dietro alle loro storie. Avevo iniziato l'articolo lamentandomi della colonizzazione dell'immaginario dei supereroi di casa Disney e ora, dopo aver giocato ad un ottimo videogioco, sono qui a sperare in ulteriori storie ed espansione delle storie dei Guardini.
Marvelās Guardian of the Galaxy mi ha ricordato Mass Effect, anzi, lo reputo un miglior Mass Effect dello sfortunato Adromeda. Un protagonista carismatico e perdente guiderĆ una squadra di scalcinati alla vittoria contro lāennesima minaccia che vuole divorare e distruggere lāuniverso, il tutto condito da una buona scrittura che saprĆ bilanciare alla perfezione, o quasi, comicitĆ e drammaticitĆ senza mai eccedere.
(P.S.: Marvelās Guardians of the Galaxy risulta, anche, essere il miglior videogioco a livello visivo, di questo 2021. Anzi forse visivamente ĆØ uno dei migliori che abbia mai visto, considerando però, che non essendo open world, ma essendo a corridoi, ha avuto gioco facile.
Segue galleria di immagini non ritoccate a supporto della mia tesi, attenzione potrebbero contenere spoilers).