Discorsi al Pub
Lynch, Carpenter, Woody Allen, Dark Souls, la Montagna Magica e U. Eco
Ennesima serata al pub con gli amici, tre birre sul tavolo, tre idioti intorno al tavolo. Luce soffusa, chiacchiericcio indistinto e musica jazz di sottofondo, sono il luogo ideale per pensieri e deliri. Apro io la conversazione.
- Mi sono visto Mulholland Drive di Lynch ieri sera, non c’ho capito una sega… veramente, sono dovuto andarmi a cercare il significato sui forum e su wikipedia, boh… come fa a essere bello un film se è incomprensibile?
- Sì, effettivamente non è che sia proprio chiarissimo…
- Ma sì infatti, anche Twin Peaks è caotico, ermetico, però è abbastanza quadrato. Inland Empire nella sua follia è abbastanza comprensibile… Mulholland invece… forse i problemi di produzione…
- Però la mora c’ha du’ tette perfette!
- …effettivamente son veramente belle…
Mi perdo in viali del tramonto con la mora sopracitata, mano nella mano, stranamente calda, la sua, cammino in una notte fantastica piena di neon, palme e zanzare. Gli altri mi riportano alla realtà.
- Poi lo hai finito La Montagna Magica?
- sì, molto bello… mi sono innamorato di Madame Chauchat. Bellissima tutta la parte dell’innamoramento, che poi è un po’ come funzionava pre-social… gli sguardi, fare finta che non ti importa per darle importanza, cercare di incontrarla per caso quando esci di casa… oggi invece ci si manda segnali con likes e visualizzazioni delle storie.
- Che merda l’amore ai tempi dei social! Ma hai letto l’edizione quella con tutte le note e le spiegazioni? Tipo quando il protagonista arriva col treno al sanatorio e ti spiega che è in quella posizione perché rappresenta una certa concezione del tempo…
- Odio le note, concordo con Eco quando dice che la mancanza delle note sono il Nome della Rosa…
- Cioè?
- Nel senso che la Montagna Magica è la mia Montagna Magica non quello che un professore mi spiega, alla fine è il bello della letteratura l’interpretazione che gli dai… Comunque Eco parlava del latino, per lui non ci doveva essere la traduzione perché se non lo sai, non lo sai punto e basta. Nulla ti è dovuto, se il latino non lo sai o studi o te lo vai a cercare…
- Mi sembra una gran stronzata, poi chi te lo compro il libro?
- … mica sei obbligato a leggerlo… non è che c’era Eco fuori a ogni libreria del mondo a puntarti una doppietta sulla tempia “o leggi il libro o ti sparo!”
- Scusa ma Eco mi sembra un coglione e uno pieno di sé, se afferma che devi sapere il latino…
- Mah, lui non dice, proprio, che devi sapere il latino, ma che se vuoi capire quelle frasette te le devi andare a cercare. Anche perché io di latino non mi ricordo una sega dal liceo e ho capito la narrazione nonostante la mia ignoranza della lingua.
- Però posso capire noi europei, che un po’ latino lo comprendiamo, ma già un americano, come fa?
- E infatti in America hanno messo le note e Eco si è incazzato…
- Che coglione!
- Ma proprio te, che sei convinto che i giochi difficili non dovrebbero avere altre difficoltà, come puoi essere contro a Eco?
- Ma è diverso…
- Scusa, ma qual è la differenza tra la mancanza della difficoltà facile in Dark Souls e la mancanza delle note ne il Nome della Rosa? Dark Souls senza il senso di oppressione, di sconfitta imminente, di pericolo che potrebbe aggredirti da ogni angolo non sarebbe Dark Souls, allo stesso modo il Nome della Rosa con le note perderebbe tutta la sua poetica…
- Ma allora anche la roba tradotta non è l’originale, è una sorta di nota gigante…
Le birre se ne vanno, ma i boccali sono sempre pieni, persone entrano ed escono. Il tempo passa senza muoversi, immobile. Immobile anche io.
- Ho rivisto Fuga da L. A. di Carpenter in questi giorni, veramente un capolavoro. Quando lo vidi qualche anno fa, da ragazzino, non mi convinse tanto. Rivisto oggi, invece… Forse meglio anche dell’originale, aveva ragione Carpenter a preferire questo secondo, uno spettacolo, riguardatelo…
- Ma veramente? Mi era sembrato un po’ una cacata quando lo vidi anni fa…
- No! Riguardalo! Come tutti i film di Carpenter migliorano nel tempo, sono troppo avanti per il loro tempo. Hai presente la Cosa, no? Cioè, oggi, per tutti è un film cult, un capolavoro del cinema. Quando uscì, costò 15 mln e ne incassò 20, un fallimento totale. Per dire E.T., che uscì nello stesso periodo, ne ha incassati quasi 400 di mln…
- Ma veramente fu un fiasco così grosso la Cosa?
- Sisi, la gente scappava dalla sala schifata. Comunque riguardati L.A., che per me nemmeno è un sequel ma un remake… Sì, ha qualche riferimento al primo film, ma è un remake, e si vede che Carpenter è incazzatissimo con Hollywood, cioè col cinema moderno, che già all’epoca era pieno di remake, di sequel e altre bischerate non originali, il cosiddetto cinema da riporto. Nella scena, quando lui va a L.A. col sottomarino, c’è la Universal sott’acqua con tanto di squalo gigante che rimanda al film di Spielberg. Gli effetti speciali fatti al computer sono chiaramente fatti male, plasticosi, per criticare questa voglia di Hollywood di usare eccessivamente la computer grafica. Non è un caso che Jena usi una cloche, chiaramente presa da una console videoludica, quando c'è lo squalo in CGI... poi tutti gli attori vengono dal cinema di serie B e serie Z, addirittura la donna di colore, quell’attrice che ha fatto poi Jackie Brown di Tarantino, è un’eroina della baxsploitation… la battaglia finale a Disneyland, la scritta Hollywood che brucia…
- Capisco perché Carpenter odi Hollywood… ha floppato con quasi tutti i suoi film, che non furono compresi all’epoca, e di volta in volta fu sempre più costretto a lavorare a basso budegt, e oggi, addirittura, non riesce a girare più nulla… cioè ma è il regista de la Cosa, Grosso Guaio a Chinatown, 1997 Fuga da New York e del cazzo di Halloween… ma poi anche lo stesso il Seme della Follia è un cazzo di capolavoro, tra l’altro attualissimo oggi con tutta questa gente che crede ai complotti e alla narrazioni…
- Aspetta! Poi L.A. è un film pessimista al massimo, si vede che Carpenter ha zero speranze per il futuro, se in Fuga da New York dava una possibilità all’umanità, qui no… gli facciamo schifo! Praticamente i sopravvissuti di Halloween che fuggivano da Myers, simbolo del puritanesimo, e che dovevano essere la speranza si sono dimostrati degli idioti, degli edonisti che sono andati dietro a Reagan e hanno distrutto l’America… c’è anche tutto un discorso sul puritanesimo, tutto tipico degli USA, e del politicamente corretto, tipo quando il poliziotto dice a Jena “non si fuma, non si beve, niente droga, niente donne, tranne per chi ha moglie ovviamente, niente armi, niente parole oscene e niente di immorale” e lui gli risponde ironicamente “un paese libero”... ma poi il finale? Altro che quella merda di End Game! Kurt Russel che per tutto il film si fa chiamare Jena e alla fine, invece, (ti ricordi quando sta per spengere tutto?) dice che lui è Plissken, non più Jena, (a differenza di quel coglione di “io sono Iron-man”, l’abbiamo capito è 70 film che ce lo dici). Insomma Plissken, non più Jena, soffia sul fiammifero, buio… e poi “benvenuti nell’epoca della razza umana”, cazzo! Questo sì che è cinema!
- Via, me lo riguardo mi hai convinto… in queste sere tanto mi sto recuperando un sacco di film, ho visto Io e Annie di Woody Allen, mi ha distrutto.
- Perché?
- L’amore come comincia, come cresce, come decresce e, poi, come finisce. Sconosciuti ci incontriamo e sconosciuti ci lasciamo e mai più, forse, ci rivedremo…
Si pagano le birre, ognuno torna alle proprie vite…
Mi incammino verso casa, è buio, e, nonostante sia Novembre inoltrato, non è ancora freddo (quant’è che non fa freddo?) In compenso c’è molta nebbia.
Cinema, videogiochi, letteratura, cosa esiste di meglio al mondo?
Tornare la sera tardi a casa, mettersi in pigiama sul divano, col cane a farti compagnia, e guardarsi un altro film…
Tra realtà e sogno
i confini si assottigliano.