Dal momento che sia la guerra permanente sia l'eroismo sono giochi difficili da giocare, l'Ur-Fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. [...] Dal momento che anche il sesso è un gioco difficile da giocare, l'eroe Ur-Fascista gioca con le armi, che sono il suo Ersatz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una invidia penis permanente.
Umberto Eco, Fascismo Eterno
Oggi non parlerò nè di videogiochi, nè di film e di libri, In questi giorni, mentre uno stato sovrano e democratico viene invaso da una delle potenze mondiali, mi sto intrattenendo con Elden Ring (a giorni uscirà un articolo o un video sul mio canale YouTube). La mia vita scorre pacifica e serena, migliorando, nonostante tutto. Il mio ultimo articolo su Silicon Arcadia è stato ben recepito dal pubblico e ne sono ben felice.
Tutto questo preambolo inutile per dire che basta un pazzo a poche centinai di chilometri da casa per rovinare, egoisticamente, la mia vita e la mia pace. Negli ultimi anni come NATO e come UE ci siamo indeboliti, grazie a Trump e ai vari Salvini (Le Pen), che hanno sempre più spinto per un’europa debole e una demilitarizzazione della NATO stessa, vittime (e complici) della propaganda (e complotti social) della Russia.
In questi giorni, inoltre, stiamo subendo il classico relativismo intellettualoide tipico del nostro paese in cui si cerca di dare le ragioni a tutti. “La NATO ha provocato Putin” è il lietmotiv che si sente più spesso in giro per i bar e i social (i moderni bar, ma con una cassa di risonanza maggiore). In TV e su altri media ci sono visioni pro-Putin, per me, inaccettabili. E’, senza ombra di dubbio, che l’unico colpevole in questo caso sia Putin (non i russi e la Russia), poiché ha invaso un paese democraticamente eletto con un causus belli inventato ad hoc. Non solo l’entrata dell’Ucraina nella NATO è sempre stata in discussione, e ovviamente è pure un processo lento che potrebbe richiedere anche più di 10 anni, ma in questi anni il Patto di Difesa Atlantico è andato sempre più verso la lotta ai cambianti climatici, più che verso vere e proprie azioni di guerra militari. Quindi, a quanto pare, la NATO ha provocato la Russia respirando.
Forse la causa delle paure di Putin è una possibile entrata (candidatura) dell’Ucraina nell’UE, peccato che, anche in questi casi, i processi sono lenti e richiedono tempo, e non dimentichiamoci, anche, che un paese sovrano decide in quali organizzazioni internazionali entrare senza dover chiedere il consenso a nessuno, se non a chi ne stabilisce i requisiti.
Forse dovremmo cominciare a domandarci, come mai i paesi dell’ex-unione sovietica siano sempre più filo occidentali e vogliano sempre di più emanciparsi dalla Russia e dall’ideal dell’impero zarista portato avanti da Putin.
Ho divagato troppo, come sempre, spinto dalla voglia di esprimermi, - cosa che vivendo in un paese occidentale mi sarà sempre (si spera) garantita - ho cercato di dare un quadro della guerra, mentre invece volevo parlare di un argomento che mi sta a cuore: gli eserciti sono necessari.
Detesto la guerra, ho odiato quando gli USA (e quindi noi come forze NATO) hanno attaccato l’Afghanistan e poi l’Iraq. La guerra è spregevole, ma questo non toglie il fatto quanto sia sbagliato il wishfull thinking per cui “la guerra può essere sempre evitata con la diplomazia”, e ci porta al paradosso della tolleranza di Karl Popper.
Gli eserciti sono essenziali, e in questi giorni lo stiamo capendo: quanto un esercito forte e moderno, pronto a difenderci contro gli squilibri di un pazzo (Putin non è il primo e non sarà l’ultimo), sia necessario. Essere tolleranti con gli intolleranti, permetterà agli intolleranti di dilagare nel lungo periodo.
E’ ancora più importante capire quanto sia necessario un esercito europeo e quanto l’UE debba, finalmente, diventare uno stato federale, emancipato dalla Russia e dagli USA. Siamo visti e percepiti solo come un mercato, è tempo di fare fronte comune e divenire una cosa sola. Noi siamo una generazione nata con il mito dell’Europa unita - sempre più osteggiata da partiti sovranisti (finanziati, forse, dalla Russia stessa) pronti poi a screditare la difesa dell’Ucraina del suo territorio sovrano - e spero di vedere questo mito realizzato prima della mia morte.
Sperando che la questione si risolva con meno vittime possibile, non posso che dare tutta la mia solidarietà alle vittime civili, e non, dell’Ucraina, e all’Ucraina stessa, senza dimenticarmi dei soldati russi mandati al fronte a morire per una guerra folle, e agli stessi cittadini russi che in questi giorni stanno manifestando in piazza, con estremo coraggio, contro il regime dittatoriale di Putin.
Questa sarà una delle pochissime volte che mi esprimerò su questioni di attualità, non ne sono in grado, e soprattutto esistono persone più capaci e preparate di me in questi ambiti. Io sarò sempre dalla parte della democrazia e dei valori nati con la Rivoluzione Francese, ma adesso è tempo di tornare nell’Interregno…